In genere, le letture estive sono poco impegnative, vuoi perchè i libri che scegliamo di leggere ci accompagnano sotto l’ombrellone, vuoi perché il caldo opprimente, come quello che ha imperversato in questa Estate 2012, non concilia la concentrazione.
Invece io, nonostante la calura, mi sono avventurata in letture molto impegnative, di libri ricevuti in dono da un carissimo amico.
Il libro che ha segnato questa torrida stagione estiva è stato “Goethe e l’amore” di Karl Julius Schroer. Faccio mio il pensiero di Rudolf Steiner su quest’opera:
<<Lo scritto “Goethe e l’amore”
si colloca come unico nel suo genere
tra la numerosa bibliografia su Goethe.
In esso ogni frase è scritta sulla base
di una immediata esperienza.
Nel senso più bello del termine appare
al lettore la filosofia di vita di Goethe.
Un libro stupendo… ove tutto è cesellato
con finezza estrema e grande distinzione.>>
Rudolf Steiner
Nella introduzione del curatore leggo:
Vi sono personalità importanti per la storia della civiltà che
necessitano di lungo tempo prima di essere riscoperte:
Karl Julius Schroer è una di esse. Questa grande figura
crebbe portando nell’anima per tutta la vita l’ideale spirituale di Goethe.
Goethe e l’amore non è soltanto un saggio su Goethe, ma un testo ricco di
annotazioni, di poesie e di articoli posti in appendice.
L’articolo che più mi ha colpito è di Giuseppe Leonelli, dal titolo K. J. SCHROER E PLATONE. L’incipit dell’articolo è quantomeno insolito e recita:
“Nel corso di un ciclo di conferenze tenuto a Dornach nel 1924, a un anno circa dalla sua morte, Rudolf Steiner con l’autorità di tutta una vita affermò doversi riconoscere in Karl Julius Schroer la reincarnazione di Platone. Questa affermazione costituisce un fatto ormai pubblico, un complesso punto di svolta della cultura europea.“
e prosegue:
“Si può dire che Rudolf Steiner ha varcato il Rubicone, quando si è deciso a parlare pubblicamente delle ripetute vite terrene di varie significative individualità della storia occidentale ( R. Steiner Considerazioni esoteriche su nessi karmici Editrice Antroposofica Milano). Da allora le cose non possono essere più come prima.”
L’ affermazione che segue merita un ruflessione: “La storia ha senso se l’io umano ne ha uno. In una civiltà della rappresentazione, come la nostra, in cui tutto diventa informazione, per morire subito dopo, sarà ancora possibile che l’individuo sopravviva? Avrà ancora senso parlare di civiltà là dove il vero messaggio è il mezzo e questo, vero soggetto acefalo è la tecnologia informatica?”
Ancora di più mi colpisce quest’altra:
“Per il proletariato nazismo e comunismo sono stati il sogno “agito” di superare la borghesia smascherata, come da questa fu “agito” il sogno di essere meglio della nobiltà decaduta. Sogno di cortigiani. ”
E’ difficile parlare di questo libro a causa della sua complessità e della molteplicità dei temi che vi si affrontanto, pure restando preponderante l’interesse per Goethe e la sua filosofia.
In questo libro per la prima voltà ho trovato rimandi a Steiner e alla sua antroposofia.
Steiner non è importante per le sue teorie sulla reincarnazione, è invece molto importante il suo messaggio spirituale sull’uomo.
Da qui nasce la curiosità di visitare il Goetheanum e la necessità del viaggio a Basilea e a Dornach.